Convegno nazionale “Vivere con l’alopecia”

Sabato 7 maggio 2016 nell’Aula Magna dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, si è tenuto il primo Convegno nazionale firmato ASAA ONLUS (Associazione Sostegno Alopecia Areata), realizzato in collaborazione con l’Istituto ospitante e le altre associazioni italiane che si occupano di alopecia: ANAA (Associazione Nazionale Alopecia Areata) e Area Celsi.

Gli obiettivi del convegno, in fase organizzativa, erano stati così riassunti: «l’evento vuole essere un’occasione di informazione e sensibilizzazione rivolto all’intera collettività, con lo scopo di aprire un dialogo e un confronto multidisciplinare sul tema dell’Alopecia Areata, che integri il punto di vista di tutte le professionalità coinvolte nello studio, nella ricerca e nell’offerta di servizi rivolti a sostenere chi convive con la patologia. Un’esperienza che permetta di creare uno spazio di integrazione tra medicina, psicologia, sociologia, arte, estetica ed esperienze, e di aprire contemporaneamente un tavolo di confronto con tutti i soggetti che a vario titolo possono essere coinvolti nel miglioramento della qualità della vita delle persone che vivono con l’A.A. e le loro famiglie».

 

 

In sede congressuale è stato subito chiaro che i suddetti obiettivi erano stati non solo raggiunti, ma ampiamente superati nelle aspettative: gli interventi si sono susseguiti in ritmo vivace e con respiro ampio e professionale, e la partecipazione del pubblico non è mancata. 150 persone hanno occupato le sedute della sala, rendendola gremita e vivacizzando l’incontro con domande ai relatori, mostrando un’interessata partecipazione agli interventi e usufruendo dei servizi messi a disposizione (l’area dedicata ai bambini; mini corsi tenuti nel Make Up Space).

L’evento è stato seguito anche da coloro che non hanno potuto raggiungere Genova, grazie alla diretta in streaming sul canale YouTube dell’Associazione. Tale espediente, fortemente voluto dall’organizzazione, ha permesso di essere in collegamento continuo con le persone fisicamente lontane, che hanno interagito anche tramite le chat e le bacheche delle pagine social Facebook dell’Associazione (la pagina ASAA Alopecia Areata e il gruppo chiuso Alopecia Italia).
Un bilancio altamente positivo ed incoraggiante. Come sottolineato dagli obiettivi fondanti l’organizzazione del convengo, quest’ultimo non è stato volto alla sola definizione dello status quo dell’area medica. L’alopecia areata è una patologia che investe tutte le sfere della vita della persona che ne è colpita, e della sua famiglia. Si è voluto rispettare proprio quest’aspetto complessivo della malattia, dando risalto anche agli aspetti psicologici ed estetici, cercando di offrire uno sguardo quanto più completo sulla patologia.

Si possono dunque sintetizzare gli interventi per aree di competenza.
L’area medica è stata rappresentata dai dott.ri Corrado Occella e Francesca Manunza, che “giocavano in casa”, operando proprio al Gaslini nell’Ambulatorio dedicato ai pazienti affetti da Alopecia Areata; dal prof. Giovanni Brotzu, di Cagliari, che ha presentato il nuovo “Trattamento dell’alopecia con liposomi cationi”, che sta suscitando tanto interesse soprattutto nei genitori dei piccoli affetti da Alopecia Universale; dal dott. Rizza, coordinatore scientifico ANAA, che ha parlato dell’ “Indagine epidemiologica sull’A.A. in Italia”. Dagli interventi di area medica è emersa, oltre alla esatta definizione medica dell’alopecia areata e delle sue possibilità di trattamento, una grande attenzione e sensibilità dei medici nei confronti dei pazienti.

 

L’area psicologica è stata presentata dalla dott.ssa Francesca Fadda, che con il suo intervento ha trattato un tema delicato “Alopecia e stress: un rapporto circolare e complesso” e dalla dott.ssa Alessandra Sbarra, che è intervenuta in merito al difficile periodo dell’infanzia con la sua relazione “Crescere con l’alopecia: da evento critico a risorsa per tutta la famiglia”, portando ad esempio il lavoro che svolge per ASAA quale referente del progetto Famiglie&Minori. Anche se non psicologa, nell’area di competenza psicologia si può inserire anche l’intervento di Marta Bianco ”Ribalta e retroscena. L’Alopecia come patologia dell’interazione sociale”, tratto dal suo libro “A Testa Scalza, la capigliatura tra presenze e assenze”.

Un’altra area investita dalla patologia dell’alopecia è quella estetica. Si è voluto affrontare la tematica da due punti di vista apparentemente molto diversi tra loro, ma in realtà in grande dialogo: quello dell’arte, con l’intervento della dott.ssa Silvia Moretta, critico d’arte, che ha passato in rassegna l’immagine “alternativa” della bellezza femminile dal Quattrocento ai giorni nostri; e l’esperienza di Ennio Orsini, inventore e massimo esperto internazionale di Dermopigmentazione.

Di grande interesse anche le esperienze di Viviana Baratto, che ha raccontato dell’ “Auto Mutuo Aiuto: dai social network agli incontri dal vivo”, e di Barbara Solinas, autrice del libro “Non avrai il mio shampo”.

Il convegno si sarebbe potuto raccontare anche solo col suo titolo – “Vivere con l’alopecia”: da quando arriva la patologia, che siano solo chiazze sporadiche, o che sia una cancellazione dei tratti dell’espressione del volto e della sua “cornice”, l’alopecia è un vivere “con”:  con le paure di cambiare aspetto; con i medici cui ci rivolgiamo; con la società che non ci conosce/riconosce; in una relazione continua tra il sé e il mondo circostante. Il convegno ha parlato di tutto questo, ha costruito un ponte di comunicazione tra tutte le sfaccettature psicologiche , mediche e sociali; ha unito chi “vive” con l’alopecia, a chi non ce l’ha, ma la conosce, la guarda, la studia.

 

Relatori 2016

 

Dott. Occella e Dott.ssa Manunza

Ambulatorio dedicato ai pazienti affetti da Alopecia Areata

Patogenesi Clinica dell’AA e Alopecia Areata nell’età dello sviluppo

L’alopecia areata (AA) è una condizione cronico-recidivante caratterizzata dalla comparsa di episodi intercorrenti caratterizzati da una caduta improvvisa dei capelli. Si tratta di una patologia su base autoimmune che si slatentizza in individui geneticamente predisposti a seguito di fattori scatenanti di varia natura.

I meccanismi patogenetici dell’AA sono ad oggi non del tutto noti. Questa incompleta comprensione delle cause e dei meccanismi che la sottendono rende le terapie ad oggi disponibili poco soddisfacenti sul controllo della malattia nel lungo termine.

L’AA può colpire qualsiasi distretto cutaneo dotato di annessi piliferi. Nella maggior parte dei casi interessa il cuoio capelluto con la comparsa di chiazze alopeciche circolari di natura non cicatriziale. Gli episodi tendono a ripetersi negli anni e tendono ad assumere, specie se insorti in età pediatrica, un andamento ingravescente sino ad interessare l’intero cuoio capelluto o anche tutti i peli corporei.

Sebbene queste ultime varianti di AA siano gravate da una cattiva prognosi, il decorso della condizione risulta capriccioso ed imprevedibile e la risposta ai trattamenti estremamente variabile. Negli ultimi anni sono stati fatti ulteriori importanti passi avanti nella comprensione dei meccanismi patogenetici aprendo nuove e incoraggianti frontiere in campo terapeutico.

Dott. Occella – Direttore Unità Operativa Complessa di Dermatologia dell’Istituto Gaslini di Genova, professore a contratto di Dermatologia presso la I° e la II° Scuola di Specializzazione in Clinica Pediatrica, presso la Scuola di Specializzazione in Dermatologia e presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche pediatriche. Membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Nazionale Alopecia areata.

Dott.ssa Manunza – Medico chirurgo, Specialista in Dermatologia e Venereologia, con formazione specialistica nel campo della Dermatologia pediatrica, con particolare interesse per le anomalie vascolari congenite dell’infanzia. Ha conseguito nel 2014 un Master universitario in Tricologia e scienza dello studio del capello presso l’Università di Firenze. Attualmente dirigente medico presso I’Istituto Giannina Gaslini di Genova e responsabile dell’ambulatorio di Alopecia areata nel bambino.

 

Dott.ssa Francesca Fadda

Presidente ASAA ONLUS, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale.
Alopecia e stress: un rapporto circolare e complesso

Nonostante la ricerca scientifica abbia chiarito e identificato l’origine genetica e le componenti autoimmuni dell’alopecia areata, si verifica ancora con troppa frequenza una tendenza da parte dei servizi di medicina e dermatologia ad attribuire, secondo un approccio lineare di causa effetto, la patologia allo stress, invitando talvolta i pazienti a intraprendere un percorso psicologico o a cambiare stile di vita.

A questa erronea e semplicistica attribuzione di causa si sovrappone paradossalmente una sottovalutazione da parte dei servizi di medicina dei fattori psicologici, che costituisce spesso una grave mancanza dell’organizzazione attuale della sanità, la cui cultura non tiene conto della complessità dell’interazione mente-corpo. Risulta necessario costruire un modello di comprensione e di intervento sistemico e multidisciplinare che consenta di passare da un’ottica esclusivamente biomedica ad un approccio che consideri le numerose implicazioni e interconnessioni che l’alopecia presenta sul piano personale – in particolare psicologico ed emozionale – sociale e culturale.

Dott.ssa Francesca Fadda – Psicologa e psicoterapeuta specializzanda presso IECOSTRE Marche – Istituto Europeo di terapia sistemico Relazionale, iscritta all’albo degli Psicologi della Sardegna n. 2314. Svolge la libera professione presso il Centro di Psicologia Clinica e Psicoterapia di Pescara, dove offre consulenza e sostegno psicologico individuale, di coppia, familiare, svolge attività di formazione e crescita personale. Si occupa inoltre dal 2011 di discriminazione e sensibilizzazione sociale con diverse associazioni tra cui La Formica Viola di cui è fondatrice. È presidente ASAA onlus dal 2014.

 

Negli ultimi anni è stato riportato che i vasi capillari, che portano l’ossigeno e le molecole che sono necessarie al metabolismo dei bulbi piliferi, possono essere danneggiati da molte patologie, ormonali ed immunitarie. Si riscontra l’esistenza della riduzione del flusso ematico da stress. I capillari hanno un diametro tra i 5 e i 15 micromillimetri e la parete à costituita solo da uno strato di cellule, chiamate endoteliali.

Queste cellule hanno la capacità di ridurre o bloccare il flusso del sangue. Il blocco del flusso o il suo rallentamento sono la causa della sofferenza dei bulbi piliferi, con conseguente caduta e non ricrescita dei capelli. Negli anni passati sono stati eseguiti molti studi sul funzionamento delle cellule endoteliali e si è osservato che era possibile determinare un miglioramento dello loro funzione con conseguente guarigione dei tessuti danneggiati. Noi abbiamo studiato e messo a punto la somministrazione di molecole che curano le cellule endoteliali che facendole guarire permettono il nutrimento dei bulbi capilliferi e la crescita dei capelli.

Prof. Giovanni Brotzu – Nato a Cagliari 5/12/1934. Laureato in Medicina 1958, specialista in Chirurgia Generale e Medicina dello Sport. Libera docenza in Chirurgia generale e Angio-Cardio-Chirurgia. UNIVERSITA’ di Cagliari: Professore di ruolo in Chirurgia 1069. Professore di Chirurgia Toracica 1971, Professore di Chirurgia Vascolare 1991. Presidente dal 1976 al 1980 della European Society of Microrcolation. Socio della Soc. It. Chir. Vascolare

 

Diceva il noto antropologo Marcell Mauss che il corpo è un oggetto sociale e culturale e che ogni nostro gesto, movimento, comportamento passa attraverso la mediazione della società. Anche il modo con cui portiamo i capelli. L’immagine della “donna chiomata” è qualcosa di forte e durevole e quando non si è in grado di soddisfare questo requisito ci si porta addosso una differenza, uno “stigma” diceva il sociologo Erving Goffmann.

Come lo gestiscono e lo affrontano quotidianamente le persone affette da alopecia? Partendo dalla considerazione che l’identità è qualcosa di mobile che si costruisce costantemente all’interno delle relazioni quotidiane e che ognuno di noi desidera proiettare sull’altro un’immagine di sé coerente e rispettabile secondo i canoni della società, il mio studio, supportato dalla raccolta delle storie di vita, giunge alla conclusione che l’alopecia, oltre che un problema di tipo psicologico, possa anche essere definita una patologia dell’interazione sociale.

Marta Bianco è nata e cresciuta a Torino, 33 anni (ma ancora da compiere!) e un bimbo di 4, ha una laurea di primo livello in Scienze dei Beni Culturali e una specialistica in Antropologia culturale. La sua tesi di laurea, dal titolo “A testa scalza. La capigliatura tra presenze e assenze” è diventata un libro edito da Edizioni Mediche Scientifiche. Attualmente e felicemente è una libraia per bambini dopo per aver frequentato un Master in Pedagogia della Lettura e Formazione di librai e bibliotecari per ragazzi a Roma Tre. La sua libreria si chiama Bufò e si è da poco trasferita da Ciriè a Torino.
“Ho i piedi ben piantati nei sogni” è il suo slogan. Nel lavoro come nella vita.

 

Dott. Rizza

Coordinatore scientifico ANAA
Indagine epidemiologica sull’A.A. in Italia

 

Presentazione di ANAA e dei dati dell’Indagine Epidemiologica condotta on line dalla Associazione. Il censimento elettronico è uno strumento utile per istituire un Registro Nazionale Italiano delle persone affette da Alopecia Areata.

Questa iniziativa permette di acquisire dati epidemiologici sulla frequenza dell’Alopecia Areata in Italia, sensibilizzando il Servizio Sanitario Nazionale, in modo che tale patologia venga inserita tra le malattie croniche potendo così usufruire di terapie e supporti protesici e dare finalmente un impulso alla ricerca per lo sviluppo di terapie risolutive.

I soggetti attualmente censiti sono oltre 1300 su tutto il territorio nazionale e possono rappresentare un motivo di discussione.

Dr. Enrico Rizza – Coordinatore scientifico dell’A.N.A.A. (Associazione Nazionale Alopecia Areata). Specialista in Anestesia e Rianimazione e in Geriatria e Gerontologia. Medico di Medicina Generale presso la Asl 3 genovese.

 

Dott.ssa Alessandra Sbarra

Referente progetto Famiglie&Minori ASAA ONLUS, psicologa e psicoterapeuta sistemico relazionale.
Crescere con l’alopecia: da evento critico a risorsa per tutta la famiglia

L’Alopecia Areata di un figlio/a è un evento critico che interessa tutta la famiglia con modalità differenti, a seconda del ciclo di vita che sta attraversando il sistema. Un tratto comune, tuttavia, è il sentimento di incertezza e impotenza che accompagna un percorso, spesso paragonato alle montagne russe.

L’incertezza legata all’andamento della patologia, unita al timore che il proprio figlio/a sperimenti frustrazione e dolore all’interno dei contesti in cui vive, induce molte famiglie al “turismo terapeutico”, ad una ricerca della cura “a tutti i costi”, come unica soluzione possibile per ristabilire lo status quo. Fermarsi ad ascoltare cosa vogliono davvero bambini e ragazzi affetti da alopecia, può essere il punto di partenza per affrontare il disagio provato con lenti nuove. Osservata da altri punti di vista, l’alopecia può diventare un’opportunità di crescita e coesione, per tutta la famiglia. L’Associazione Sostegno Alopecia Areata, attraverso il progetto Famiglie e Minori, lavora per creare uno spazio di condivisione, per far circolare idee nuove e nuove possibilità, sostenendo il percorso scelto da ciascuna famiglia.

Dott.ssa Alessandra Sbarra – Psicologa e Psicoterapeuta, iscritta all’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti dell’Emilia Romagna, N 6070 Sezione A. Specializzata presso il Centro Bolognese di Terapia della Famiglia in Psicoterapia Sistemico Relazionale con 60/60 con lode. Collabora con il Centro di Terapia della Famiglia di Cremona, convenzionato con la Neuropsichiatria Infantile territoriale. Si occupa, privatamente, di consulenza individuale, famigliare e alla coppia e promuove progetti nelle scuole. Segretaria di ASAA ONLUS e referente del Progetto Famiglie e Minori.

Viviana Baratto

Voce Amica ASAA Onlus
Auto Mutuo Aiuto: dai social network agli incontri dal vivo

A.M.A.: Auto Mutuo Aiuto → AMA chi sei. Araverso la condivisione del proprio vissuto, in questo caso l’Alopecia Areata, le persone si aprono all’ascolto dell’altro, al confronto delle rispettive esperienze, per arrivare, ognuno con i suoi tempi e i suoi metodi, all’accettazione consapevole della patologia e ad una più serena convivenza con la stessa. Vorrei raccontarvi questo. Quindici anni di incontri e condivisioni.

Di piccoli passi in avanti. Di uscite dall’isolamento e dalla solitudine in cui spesso l’alopecia ci relega. Dall’idea vincente di Claudia Polloni, fondatrice della mailing list delle “Volpine”, alla nascita di ASAA, al proseguio del nostra operato sui social network, fino al recupero dell’autostima che gli incontri di persona rafforzano e consolidano. Una
carrellata attraverso il continuo scambio di anime, che ci ha portati fino a Genova.

Viviana Baratto, portatrice sana di Alopecia Areata dal 1977. Componente del Comitato di Fondazione di ASAA nel 2007 e membro del Consiglio di Presidenza dalla data di fondazione a tutt’oggi. Gestisce il servizio Voce Amica dell’Associazione, dedicando il suo tempo libero all’ascolto delle persone affette da alopecia areata. Referente del Progetto Rappresentanti Regionali per favorire una presenza attiva e capillare dell’associazione sul territorio nazionale.

Silvia Moretta

Critico d’arte e curatrice d’arte indipendente
Immagini di bellezza femminile nell’arte

Da una prima indagine iconografica sulla bellezza femminile nelle espressioni artistiche moderne e contemporanee, europee e non, emergono diverse possibilità di approccio a una tematica complessa. Posto l’assunto di base, ovvero che la bellezza si dota canonicamente dell’attributo princeps di una fluente chioma, alludente alla sensualità e all’avvenenza della donna, non pochi sono i casi nella storia dell’arte in cui i capelli, o meglio l’assenza di essi e delle sopracciglia, si carica di altri valori e significati, anche rivoluzionari.

Se il modo di rappresentare i capelli cambia a seconda degli stili e delle epoche, il ruolo simbolico dell’assenza assurge a possibilità di interpretazione non univoche e cariche di mistero. Attraversando trasversalmente la storia dell’arte, si porteranno alcuni degli esempi più interessanti. Dall’arte fiamminga, quando l’assenza dei capelli nella parte alta della fronte era un dettame della moda del tempo, ai misteriosi casi dell’assenza delle sopracciglia nella “Ragazza col turbante” di Vermeer e della “Gioconda” di Leonardo, all’arte performativa femminista cinese, alla rilettura dell’immagine della donna e dell’uomo del giovane Alessandro Sicioldr.

Silvia Moretta si è laureata in Lettere Moderne con indirizzo storico artistico presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti e ha conseguito il diploma presso la “Scuola di specializzazione in storia dell’arte medievale e moderna” dell’Università “Sapienza” di Roma. Rientrata a Pescara fonda l’associazione culturale Akedà con la quale nel 2013 cura la mostra internazionale “La xilografia cinese tra modernità e tradizione” presso il Museo Nazionale MuMi di Francavilla al Mare (Ch). Prende così il via la sua attività di curatrice d’arte indipendente e di critica d’arte. È particolarmente attenta al tema della riqualificazione dell’ambiente urbano con l’arte, anche tramite interventi effimeri di light art (realizzati in “Daidalos”; “Light Up”; “Countdown”), e all’esigenza di una nuova alfabetizzazione per la lettura delle immagini. Crede fermamente che l’arte contemporanea debba svincolarsi
dall’autoreferenzialità d’élite per tornare ad essere volta alla collettività, per riacquistare il ruolo di educatrice al bello. Affascinata dalla fotografia, nell’ultimo anno cura anche due progetti fotografici. Scrive per il webmagazine www.clic-he.it. Dall’ottobre 2014 è vicepresidente dell’Associazione ASAA ONLUS.

Ennio Orsini

Deco Studio Sulmona (AQ)
L’impiego della Dermopigmentazione nell’Alopecia

La dermopigmentazione, da qui in poi d., può essere applicata su persone che soffrono di malattie cutanee molto comuni, quali l’alopecia androgenetica e areata, la vitiligine, le discromie, le cicatrici e altro. La d. è sostanzialmente un tatuaggio, eseguito sul viso o sul cuoio capelluto, utilizzando attrezzature e pigmenti differenti.

La d. Visagistica, nello specifico il trucco permanente alle sopracciglia e al contorno occhi, rappresenta una soluzione risolutiva nei casi di Alopecia, nella donna e nell’uomo.

Applicando la tecnica del sopracciglio ultrarealistico infatti, il dermopigmentista riproduce molto fedelmente la sagoma di ogni singolo pelo delle sopracciglia, ottenendo un risultato molto naturale.

L’impiego della tricopigmentazione a sua volta nei problemi legati alla calvizie è ampio, assicurando notevoli miglioramenti estetici in casi quali Cicatrici nucali da autotrapianto FUT (lineare) e FUE (puntiforme), cicatrici generiche sul cuoio capelluto, alopecia areata, alopecia universale, alopecia androgenetica e diradamenti generici. La d. viene esposta quale soluzione immediata e prontamente perseguibile, fornendo una risposta preziosa in considerazione dei significati psicologici e sociali attribuiti ai capelli, ciglia e sopracciglia.

Ennio Orsini – A pochissimi esami dalla laurea in Science in Ingegneria Informatica, lascia l’università per dedicarsi al settore dell’estetica. Lavora come Make Up Artist per produzioni televisive, teatri, sfilate e dà vita a una sua scuola dimostrando originali capacità di insegnamento. Ormai estetista si appassiona alla body-art , in particolare all’ “Extreme Make Up” : trucco permanente, tatuaggi e piercing. Oggi Ennio Orsini è certamente uno dei più famosi esperti di Dermopigmentazione, in Italia e nel mondo. Insegna Trucco e Dermopigmentazione in scuole private e statali, inoltre è ideatore di apparecchiature per la dermopigmentazione e consulente tecnico di industrie del settore. E ‘Amministratore Delegato della “Orsini & Belfatto”, un’Accademia di Formazione oltre che una società impegnata nella vendita di prodotti e attrezzature per la micropigmentazione. Presso l’ AIDER (Dermopigmentazione Associazione Italiana) ha il ruolo di Presidente. E’ l’inventore della Tricopigmentazione® e ideatore di una tecnica innovativa per la realizzazione del sopracciglio realistico maschile e femminile. Diverse volte giudice di gara (in qualità di rappresentante italiano) nel Campionato del Mondo di trucco permanente, collabora nei tribunali italiani come esperto indipendente nelle controversie legali circa dermopigmentazione e trucco permanente. In meno di un anno, il suo libro “Dermopigmentazione Sopraccigliare” ha fatto registrare le mille copie vendute. Il suo libro “Tricopigmentazione” è il primo testo interamente dedicato all’argomento mai scritto. “Il Sopracciglio Ultrarealistico” è stato già tradotto in ben cinque lingue. I tre sono già alla seconda edizione. E’ in uscita imminente il suo quarto testo, interamente dedicato alla “Dermopigmentazione Paramedicale”.

Barbara Solinas

Autrice
Presentazione del libro “Non avrai il mio shampoo”

“Non avrai il mio shampoo” è il mio primo racconto, o romanzo breve, pubblicato. Quando iniziai a scriverlo la domanda che mi tormentava era: ma come si racconta l’AA, come si fa a dire a chi poco ne sa cos’è e come impatta sulle nostre vite?

Ragionandoci sù ho capito che non volevo, in senso stretto, parlare di AA, sarebbe stato un racconto per pochissimi, ma piuttosto dare un respiro più ampio, calare l’AA tra i fatti della vita e raccontare che per quanto scioccante possa essere un’esperienza, c’è sempre un modo per venirne fuori.

È stato necessario prendere la giusta distanza dalla malattia, quasi non fosse cosa mia, e iniziare a impastarla con altri fatti, altre storie e sentimenti. Nel racconto si sono riconosciute molte persone, lontane dall’AA. È questo che fa una storia, parla a tutti, entra nella vita di tutti.

È stato questo il mio piccolissimo contribuito, ho portato l’alopecia areata tra i fatti della vita, l’ho tolta per un attimo dalle malattie rare e ne ho fatto vita.

Barbara Solinas – Una vita da curiosa, riassumerei così. Mi interessa tutto ciò che faccio, dal lavoro al preparare la cena e amo imparare nuove cose, per cui sono sempre alla ricerca di stimoli, situazioni e persone su cui riflettere. La mia passione profonda è scrivere, lo è stata da prima di imparare a scrivere, quando inventavo favole da raccontare ai miei pupazzi. Vivo e lavoro a Milano, sono sempre di corsa, qualche volta inciampo pure.

Gloriana Ronda

Make Up Space
Ma cosa mi sono messa in testa?

Idee per il nuovo look ed informazioni su come scegliere un prodotto di qualità al giusto prezzo.
Desk informativo e consulenze a cura di Gloriana Ronda.

Figlia di maestri d’arte, Gloriana, eredita dai genitori la passione per i capelli. Laureata in scienza e tecnologia dei
prodotti della salute offre nel proprio salone, oltre alla consulenza stilistica, anche quella tricologica. Nel settore
da oltre 20 anni si occupa anche di FORMAZIONE e CONSULENZA TRICOLOGICA. Riveste cariche nazionali ed
internazionali.

Make Up Space
postazione trucco in cui verranno offerte gratuitamente consulenze di trucco personalizzato per scoprire come valorizzare il proprio volto, accostando e miscelando nuove luci, forme e colori alle ombre che l’alopecia può lasciare sul viso di una donna. Per conoscere Alessia è possibile visualizzare portfolio e gallery su www.alessiatadolini.it

Massimo Ivaldo

Baby Space per bambini e bambine

Servizio attivo al mattino dalle 10 alle 13 e al pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30 a cura di animatori professionisti e volontari/volontarie ASAA.
Fabrizio Giacomazzi, attore genovese, animatore e operatore sociale di grande esperienza e versatilità, fondatore, insieme ad Andrea Carretti, dello Studio Associato Attori. Potete conoscerlo meglio visitando il suo sito: www.studioattori.it.

Massimo Ivaldo clown dottore per la fondazione Theodora presso il Gaslini e altri ospedali psichiatrici, è autore e attore teatrale nel Teatro Ragazzi con oltre 600 repliche in Italia, Conduttore di laboratori espressivi e ludici creativi; Autore del testo”I Giochi di ancora una volta”.
www.massimoivaldo.it

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