A come Alopecia – Martina

Già, il tempo, l’unico al mondo a metterti al passo con te stessa.

Son passati 22 anni da quando Lei è entrata nella mia vita, Lei perchè ormai la considero una persona a tutti gli effetti, Lei che mi ha messo a soqquadro la vita ma che poi mi ha riportata al mondo.

Lei si chiama Alopecia.

Se facessimo un sondaggio, alla domanda “Sai cosa è l’Alopecia?” su 10 persone solo 2 saprebbero rispondere correttamente, tutte le altre sgranerebbero gli occhi facendo quella classica espressione nel viso cui appare sopra un fumetto con scritto:” e che roba è l’alopecia??”

Cercando su internet e digitando Alopecia, appunto, su Wikipedia si legge:

“Si definisce alopecia il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa. Il termine deriva dal greco alópex (= volpe) e vuole indicare un tipo di perdita di capelli a chiazze, come quella della volpe in primavera!”

A posto, quindi 4 capelli che se ne vanno, chiazze che si vedono nella testa e tutto nella norma!

L’alopecia non è solo questo, lei è una malattia autoimmune, lei ti toglie l’identità, il sorriso, ti costringe a nasconderti dietro foulard o parrucche, ti fa vivere dentro un limbo dove vedi in bianco-nero e i colori non sai cosa sono….. Lei ERA questo.

Poi maturi, cresci, incontri persone e volti che ti cambiano, che cambiano la prospettiva con cui guardare Lei e allora intravedi le sfumature, perchè sono queste che danno vita ai colori!

L’Alopecia mi ha tolto i capelli ma mi ha donato una marea di persone, mi ha tolto per diverso tempo il sorriso ma poi mi ha restituito amore e amicizia in doppia dose.

Mi ha insegnato che di fronte alle apparenze, di fronte ad un mondo che si ciba solo di lustrini, gambe lunghe e capelli dorati, bè la bellezza sta dentro ognuno di noi e solo tu sai quanto sei!

Lei ormai è un’amica con cui mi siedo al bar, con cui chiacchiero senza paura, un’amica fidata che per quanto abbia cercato di isolarmi ora è il mio punto di forza, Lei è quella che mi rende “speciale” di fronte agli occhi dei bimbi che alleno quando raccontano “si la mia maestra non ha i capelli ma è forte a giocare a calcio”, Lei mi ha insegnato a stupirmi di fronte ad Anna, 5 anni, che un giorno mi disse: “dai Mina (per lei sono Mina di nome) ti regalo i miei di capelli e li attacchiamo con lo scotch!”.

Già, io sono fortunata perchè con Lei ho imparato a vivere e sopravvivere ma soprattutto ho imparato che io non ho più paura.

Ho smesso di vivere nel terrore di non essere accettata per ciò che sono dagli sconosciuti perché a me di loro non frega niente, non ho bisogno del benestare di nessuno per esser felice, perché ho scoperto che l’unica persona il cui parere davvero mi interessa sono io, e io sono FELICE!

J. Sullivan ha scritto :”A ciascuno il compito di trasformare le proprie ferite in punti di inserimento per le ali.”

Bè… IO VOLO:)

Pin It on Pinterest

Share This